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“FIL ROUGE” di Ilaria Ferraro, Alessandra Lentini e Fosca Griziotti Basevi

a cura di Antonella Di Moia

Oggi inauguriamo la vetrina solidale con questa opera curata dal gruppo “Inchiostri In-visibili”. Venite a scoprire questa antologia ❤️

Il libro

“Emma, nomade digitale, riceve una lettera dal notaio della piccola cittadina di Cornero, località montana tra le Dolomiti, nonché sua città natale. Anni addietro, proprio lì ha lasciato, oltre alle proprie radici, suo fratello e una questione irrisolta. Ma il Destino ha deciso che il momento di affrontare il passato guardando al futuro è giunto: Emma e le sue amiche d’infanzia, Erica ed Elda, si ritroveranno quindi a fare i conti con un lascito e con i loro cuori.”

I proventi della vendita di “Fil Rouge” sono interamente devoluti in favore dell’associazione di promozione sociale “Con Volontà Puoi” che opera presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.

Prefazione (motivazione dell’opera)

Quando tre autrici hanno il desiderio di realizzare un progetto comune che altro possono fare se non scrivere a sei mani? Iniziando quasi per scherzo, per Ilaria, Fosca e Alessandra è stata un’esperienza molto divertente rivelatasi meno ardua del previsto, fatta di messaggi WhatsApp a tutte le ore del giorno (e della notte) e brainstorming in videochiamate infinite, visto che, come se non bastasse scrivere in tre, le autrici vivono in città diverse. Il fine che si erano prefissate era quello, nel loro piccolo, di riuscire a dare un aiuto concreto a dei giovanissimi pazienti oncologici e alle loro famiglie nella lotta contro il cancro infantile e già solo per questo si sono date da fare al meglio delle loro capacità. Tre mesi di lavoro in cui si sono alternate con metodicità nella stesura, mettendo in gioco la loro fantasia a 360°, e le loro idee si sono trasformate in “FIL ROUGE”, un romanzo breve contemporaneo. La storia vede come protagoniste tre amiche d’infanzia molto diverse tra loro: la vita le ha fatte allontanare, ma un evento improvviso, segnato dalla malattia di una persona cara, le fa riavvicinare e le tre riescono, pian piano, a trovare il modo di trasformare una situazione triste e inattesa nella loro personale rinascita. Si tratta quindi di un aiuto concreto, tramite donazione diretta delle autrici, a sostegno delle varie attività organizzate da un gruppo di giovani volontari che, nel loro percorso, hanno affrontato la malattia e che si sono incontrati sul sentiero del proprio destino intrecciando le loro storie e la loro forza di volontà e hanno poi deciso di portare i colori e i profumi della vita ai bambini, agli adolescenti e alle loro famiglie nel reparto di oncoematologia che li ospita per le cure. Per maggiori informazioni sull’associazione e su come opera, vi invitiamo a visitare il sito:

Con la volontà puoi” e/o il loro profilo Facebook

Le autrici

BIO AUTRICI

Ilaria Ferraro, classe 1976, è nata a Milano. Diplomata in Lingue Straniere, ha proseguito gli studi alla Facoltà di Scienze Politiche, per poi decidere di seguire una grande passione diventando agente di viaggi e accompagnatrice turistica. Ha scelto poi di dedicarsi a tempo pieno alla sua famiglia, continuando però a coltivare la propria vena creativa. Oggi lavora a tempo pieno nel digital team di una rinomata agenzia pubblicitaria milanese. Da sempre innamorata della lettura, è approdata al mondo della scrittura nel 2018 con la pubblicazione in self del romanzo thriller ”Le verità di Numeesville” e della dilogia “Legàmi, realizzato a quattro mani con la co-autrice Simona Di Iorio. Con lei ha anche partecipato con un racconto all’antologia “Parole dagli occhi” e due sue poesie sono state selezionate per le antologie “Lei” (Edizioni Erranti) e “Poesia Italiana – Libro arancione” (ivvi.it edizioni). Ha iniziato a fare da beta reader per alcuni colleghi scrittori, ha collaborato con il blog “Amabili Letture” in qualità di recensitrice e oggi e sta seguendo un corso da Correttrice di Bozze. È inoltre admin fondatrice del gruppo letterario Facebook “Inchiostri in-VISIBILI”.

Fosca Griziotti Basevi è nata a Milano nel 1968. Per tanti anni ha lavorato in una multinazionale, nel campo dell’amministrazione, e ha scritto il suo primo libro di genere fantasy “Yabhet – la Guerriera di Luce” in un periodo molto particolare della sua vita.

Nel 2021 ha deciso di pubblicare in self publishing e, grazie a quest’esperienza, si è resa conto dei grossi problemi di visibilità che incontra un autore alle prime armi. In lei è nato quindi il desiderio di aiutare gli scrittori esordienti a farsi conoscere e ora si occupa proprio della loro promozione a tempo pieno tramite il suo blog “Libri ed Esordienti”, oltre a essere admin fondatrice del gruppo Inchiostri in-VISIBILI, insieme a Ilaria.

Alessandra Lentini, nata a Torino nel 1993, è una OSS, ma soprattutto una lettrice onnivora che porta sempre con sé un libro. Sogna di essere una scrittrice dall’età di dieci anni e si dedica a pubblicare recensioni di libri sul suo account Instagram collaborando anche con alcune case editrici. Dal 2018 fa viaggiare libri attraverso l’iniziativa “Libri Itineranti” che condivide con l’amica Emily Ronza e di recente è entrata a far parte dello staff del gruppo Facebook fondato da Ilaria, Fosca e altri autori.

A dicembre del 2021 è stato pubblicato “Il Natale non suona al citofono”: un racconto breve inserito nella raccolta natalizia “E a Natale arrivi tu” della Land Editore. È seguita la pubblicazione, a gennaio 2022 de “L’amore non suona al citofono”, il suo romanzo d’esordio, edito da Butterfly Edizioni. Ad aprile 2022 è uscito “Cotti a puntino”, targato Cherry Publishing. Al momento Alessandra ha in stesura il suo terzo libro.

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Fil Rouge

Estratto

FIL ROUGE

Gent.ma Sig.na Martinelli,

la presente per invitarla a presenziare, in data 7 gennaio 2019 alle ore 10.00, presso il mio studio, sito a Cornero (TN), viale delle Conifere, 43, all’apertura di un documento notarile che la vede citata.

Cordialmente,

Dott. Antonio Fraiese

Emma rilesse per la seconda volta quella lettera, trovata tre giorni prima nel mucchio della posta depositata nella sua casella, di ritorno a Roma dal suo ultimo viaggio a Hong Kong. Non smetteva di pensarci e di chiedersi cosa potesse contenere di tanto importante quel documento, al punto da essere richiesta la sua presenza fisica nel piccolo studio notarile del suo paese natale. Aveva provato a contattare il notaio, ma la segretaria era stata ermetica ed Emma non era riuscita a scucirle nessuna informazione in più di quanto contenuto nella lettera, né a farsi passare Antonio. Aveva poi pensato di telefonare alla sua amica Erica che ancora viveva a Cornero, ma anche lei non le era stata d’aiuto, non aveva idea di che cosa si trattasse. Non le restò che prenotare il biglietto del treno e, dopo aver buttato nel suo zaino da trekking qualche cambio invernale, avendo cura di metterci anche qualcosa di un po’ elegante, si mise il cuore in pace. Chiamò suo fratello, ma come sempre trovò la segreteria telefonica e gli lasciò un messaggio per avvisarlo del suo arrivo imminente. Il mistero comunque sarebbe stato svelato entro due giorni, inutile arrovellarsi. Non tornava in Trentino da parecchio tempo e, in fondo, aveva voglia rivedere i posti della sua infanzia e soprattutto di abbracciare suo fratello e la sua migliore amica.

Emma batté i piedi, per fortuna aveva messo gli scarponcini per il viaggio, anche se in treno aveva dovuto sfilarseli, perché i piedi le ribollivano dal caldo; la notte prima del suo arrivo la neve era caduta copiosa a Cornero, tanto da affondarci fino a metà polpaccio, fuori dalla stazione. Infilò la mano in tasca in cerca dei guanti, ma strinse tra le dita il vecchio ciondolo dorato.   

Chissà se sono l’unica a portarlo, si chiese.

Lasciò andare un sospiro profondo che creò una nuvoletta di fumo. Sfiorò il vecchio monile come fosse un cimelio raro e lo mise al collo.

Non si era nemmeno accorta di averlo portato con sé, tale era l’abitudine di metterlo tra le sue cose quando intraprendeva un viaggio.

Trovarsi di nuovo in quel luogo le faceva battere il cuore. Quanti ricordi, quanti momenti felici si accendevano nella sua memoria! Si chiese ancora una volta cosa fosse successo: come avevano fatto ad allontanarsi così le une dalle altre? Sentiva il freddo penetrarle nelle ossa, ma una parte di lei non aveva il coraggio di muovere nemmeno un passo così rimase lì a contemplare il paese in cui era cresciuta, ricoperto da quel mantello candido.

In lontananza, alcuni bambini stavano costruendo un pupazzo di neve.

Emma li guardò con un senso di nostalgia, le ricordavano lei e le sue amiche da piccole, eppure erano passati più di vent’anni da quelle risate felici, dai giochi all’aria aperta, dalla spensieratezza della loro infanzia.

Poi, con la coda dell’occhio, scorse una figura che si avvicinava.

Il bigliettaio Giovanni, ingrigito dall’età ma con lo sguardo ancora vispo, le stava andando incontro: “Aspetta qualcuno, signorina?” Era evidente che non l’aveva riconosciuta.

Emma gli rivolse uno sguardo carico di tenerezza, ma non fece in tempo a rispondergli, perché un’auto si fermò in prossimità dei due. La portiera si aprì, così come il sorriso sul viso di Erica. Emma non poteva crederci.

“Tesoro, sei tu?” La voce cristallina dell’amica arrivò in contemporanea al suo abbraccio. Emma non riuscì a ribattere, ma fu assolutamente felice di abbandonarsi nelle braccia di Erica. In quel meraviglioso momento tutte le sue domande e i suoi dubbi si dissolsero. Era di nuovo a casa.

“Perché sei venuta tu a prendermi? Aspettavo mio fratello… lo avevo avvisato che sarei arrivata oggi” disse Emma, appena Erica smise di stringerla.

“Lo so, poi ti spiego. Adesso andiamo.”

“Ma gli è successo qualcosa? Sta bene?”

Erica si torse le mani, ma l’amica sembrò non accorgersene. “Ha avuto un impegno improvviso. Mi ha detto di riferirti che vi sareste visti più tardi.”

Le due, dopo aver salutato Giovanni, salirono sulla vettura che s’immise piano sulla strada principale e s’avviò verso il centro cittadino.

Dopo un attimo d’esitazione, Emma esordì, seria: “Alla fine hai ricevuto anche tu una lettera di Fraiese?”

Erica arrossì sentendo quel nome. Aveva evitato volutamente le chiamate dell’affascinante notaio. Poi estrasse dalla tasca la lettera stropicciata.

“Sì, stavo giusto per dirtelo” sospirò. 

BookBlogger da anni, ho iniziato studiando scrittura da autodidatta. A 19 anni ho fatto il mio primo corso di scrittura creativa con Giulio Mozzi, grazie alla rivista "Inchiostro". Da quel momento in poi ho scritto per passione e ho iniziato a collaborare con l'iniziativa "Lettura Incrociata" di Piera Rossotti, nel sito "Il rifugio degli esordienti" della Danae Edizioni. Quattro anni fa ho ripreso a studiare scrittura sul serio, ed eccomi qui!